L’ORIGINE SAN FRANCESCO

“Francesco era di statura piuttosto piccola. Aveva testa regolare e rotonda, volto un po’ ovale e proteso, fronte piana e piccola, occhi neri, di misura normale e tutto semplicità, capelli pure scuri, sopracciglia diritte, naso giusto, sottile e diritto, orecchie dritte ma piccole, tempie piane, lingua mite, bruciante e penetrante, voce robusta, dolce, chiara e sonora, dentti uniti, uguali e bianchi, labbra piccole e sottili, barba nera e rara, spalle dritte, mani scarne, dita lunghe, unghie sporgenti, gambe snelle, piedi piccoli, pelle delicata. Era magro. Aveva veste ruvida, sonno brevissimo, mano generosissima”.
(Mario Bertin, Francesco, Castelvecchi Edizioni, 2013)

Nato e morto ad Assisi, dopo aver attraversato terra, acqua, fuoco e aria, torna come l’infinito al punto d’origine. Uomo tra gli uomini, folle tra i savi, divino tra i perduti. Come fiore della vita esprimerà un’esistenza nella luce in cui fu Chiara la Via tra la Follia. Dalla mercatura alla spogliazione, dal benessere materiale all’essere anima, dalla guerra alla conversione, dal processo al percorso, dalla predicazione alla Regola, dai conventi all’Egitto, da Chiara al Presepe, dal Cantico delle Creature alle stigmate.

Il Convento francescano della Scarzuola fu fondato da San Francesco d’Assisi nel 1218, il quale vi piantò un cespuglio di lauro e uno di rose facendo scaturire una fonte d’acqua. Deve il suo nome ad una pianta palustre, la Scarza, che il Santo utilizzò per costruirsi una capanna. La fonte non ha mai smesso di nutrire con la sua acqua il sacro luogo, una fonte d’acqua viva nel bosco verso la levata del sole quella impetrata dal Santo Padre Francesco. La chiesa “Sancte Marie loci fratrum minorum de Scarciola”, costituita in origine da una semplice aula rettangolare coperta da una volta a botte leggermente acuta, è stata profondamente modificata nei secoli. L’abside della Chiesa custodisce un affresco della prima metà del XIII secolo che ritrae S.Francesco in levitazione.